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IL CORPO, LA VOCE, LA STORIA: TEATRO E MEDICINA
NARRATIVA IN DIALOGO©

FOTO MEDICINA NARRATIVA.png

In ogni luogo di cura – ospedali, ambulatori, RSA – si intrecciano quotidianamente
storie di dolore, coraggio, speranza. Ogni paziente porta con sé molto più di una
diagnosi: porta un vissuto, una voce, un racconto unico. È da questo ascolto profondo
che nasce la medicina narrativa: un approccio che riconosce il valore terapeutico
del narrare e del farsi narrare, in un incontro umano prima ancora che clinico. E
proprio qui entra in gioco il teatro. Perché il teatro è da sempre lo spazio in cui le
storie prendono vita, si fanno voce, corpo, presenza. È il luogo dell’ascolto reciproco,
della rappresentazione delle emozioni, della condivisione dei significati. La Medicina
narrativa e teatro parlano la stessa lingua. Una lingua fatta di empatia, attenzione,
relazione.

TEMI DEL CORSO

Medicina narrativa e teatro

In ospedale, in ambulatorio, nei luoghi della cura, il tempo scorre in modo diverso. Si
misura in attese, in respiri, in sguardi. E in quei momenti sospesi, spesso nasce una
storia: la storia di una persona che soffre, che spera, che cerca un senso nel proprio
vissuto. La medicina narrativa parte proprio da qui: dal riconoscimento che ogni
paziente non solo un insieme di sintomi, ma un racconto vivente, un’esperienza
complessa fatta di emozioni, parole, silenzi. Il teatro, da sempre, lavora con le storie.
Le accoglie, le mette in scena, dà. voce a ciò. che spesso resta nascosto. E allora
viene naturale pensare che medicina narrativa e teatro possano incontrarsi.
Anzi, che debbano farlo.

OBIETTIVI

Il medico che ascolta una storia diventa quasi attore della cura. Il paziente,
raccontando, diventa autore della propria narrazione. E insieme creano una
relazione che è già, in sé, parte del processo di guarigione. Il teatro ci insegna a stare
in scena, ma anche ad ascoltare. A cogliere i dettagli, a comprendere il non detto.
Così, nella medicina narrativa, ogni racconto diventa un atto teatrale: non per
spettacolarizzare la sofferenza, ma per restituirle dignità, presenza, senso. Curare, in
fondo, non significa solo intervenire sul corpo. Significa entrare in scena nella vita
dell’altro con rispetto, empatia e consapevolezza. Significa accogliere una storia,
riconoscerla, accompagnarla. E in questo, il teatro e la medicina si somigliano molto
più di quanto si pensi.

A CHI E’ RIVOLTO

Personale sanitario, Medici – Fisioterapisti- Personale infermieristico presso
ospedali - operatori presso strutture sanitarie, case di cura - case di riposo,
residenze protette (RP) e residenze sanitarie assistenziali (RSA) – Operatori socio
sanitari(OSS), Studenti di ambito sanitario.

Per la natura stessa del corso è impossibile farlo online, occorre farlo in presenza. Pertanto, contattare il docente.

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